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  • Strategy
  • 7 minuti di lettura

La trasformazione digitale richiede persone digitalmente competenti

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Molte aziende investono in nuovi strumenti per promuovere la digitalizzazione; tuttavia, spesso l’effetto desiderato non si realizza, nemmeno quando l’introduzione viene accompagnata da corsi di formazione. Il motivo? Collaboratrici e collaboratori sono intimiditi dalle nuove tecnologie e per questo sono restii ad utilizzare le applicazioni digitali o le utilizzano solo superficialmente.
Chi vuole portare avanti una trasformazione digitale efficace deve prima investire nella competenza digitale – cioè nella capacità di ogni persona di usare con dimestichezza le tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT) – in modo consapevole, sicuro e mirato.

L’infrastruttura digitale da sola non basta

L'infrastruttura viene implementata. Le licenze vengono distribuite. I corsi di formazione vengono avviati. Eppure, al posto dell'incremento della produttività si manifestano incertezze, domande ricorrenti, o peggio, immobilismo. Si tratta di uno scenario che oggi molt* AD e responsabili HR conoscono bene e che porta ad una domanda chiave: perché, nonostante tutti gli sforzi, i risultati non arrivano?
La risposta è semplice: la digitalizzazione non è solo una questione tecnica ed organizzativa – è anche e soprattutto una sfida a livello di competenze. Non basta mettere a disposizione degli strumenti: bisogna anche mettere le persone in condizione di utilizzarli in modo autonomo e consapevole. Ed è proprio qui che si evidenzia la differenza tra formare e abilitare.
Quello che a prima vista sembra un problema gestionale nasconde in realtà una sfida più profonda: manca la competenza digitale – una delle competenze chiave in un mondo del lavoro sempre più complesso.
Ne abbiamo parlato con Harald Steier, CEO ewico ed esperto di strategia digitale, chiedendogli come le aziende possano agire strategicamente sulla leva dell'alfabetizzazione digitale per supportare i propri team, accelerare i progetti di trasformazione e trasformare gli investimenti tecnologici in risultati concreti.

La competenza digitale non è un soft skill: è una competenza fondamentale e strategica – per tutti.

– Harald Steier, Senior Consultant & Partner ewico

Dott. Steier, oggi tutti parlano di IA e automazione. Perché Lei invece sottolinea l’importanza della competenza digitale?
Perché è la leva che decide se l'introduzione di una tecnologia all’interno di un’organizzazione avrà successo oppure no. Non basta distribuire strumenti e licenze: ciò che conta è se le persone capiscono quello che fanno e sanno coglierne i benefici, agire in modo autonomo e utilizzare gli strumenti con competenza e spirito critico. È questo che si intende con competenza digitale – ed è ancora una risorsa poco sviluppata in molte aziende.

Cosa è per lei la competenza digitale?
Essere digitalmente competenti significa non solo saper usare le tecnologie con dimestichezza, ma anche capirne i meccanismi per poter decidere consapevolmente – Cosa uso? Come lo uso? E perché lo uso?

Questo vale per l'IA, l'automazione e per strumenti quotidiani come il cloud computing. Parliamo di un mix di competenze digitali di base, pensiero critico, gestione dell'incertezza e capacità di adattarsi rapidamente.

Molti parlano di “promozione di un digital mindset” o dello “sviluppo di una mentalità digitale”, io preferisco parlare di capacità di agire in un mondo digitale.

Cosa ostacola, secondo Lei, lo sviluppo sistematico di queste competenze digitali nelle imprese?
Spesso non si tratta di resistenza, ma di insicurezza. In molte realtà manca chiarezza su cosa si intende esattamente per competenze digitali di base. Esistono corsi di formazione, ma non un modello di competenze strutturato. Così si rischia di affrontare la digitalizzazione solo da un punto di vista tecnologico, lasciando le persone – che dovrebbero attuarla – senza un reale supporto.

Vedo spesso collaboratori e collaboratrici che utilizzano strumenti come Microsoft Teams, SharePoint o Copilot – ma in modo limitato. Le potenzialità restano inespresse per mancanza di comprensione – o di fiducia nelle proprie capacità.

Sembra un problema strutturale.
Esattamente. Ci sono aziende che investono somme enormi in tecnologia, ma solo una minima parte nello sviluppo delle persone e delle loro competenze. Eppure, proprio lì si gioca la partita: la trasformazione digitale non si realizza distribuendo strumenti, ma abilitando le persone ad usarli con autonomia ed efficacia.

Come consulenti, come intervenite concretamente?
Iniziamo mostrando alcune best practice, per poi proseguire con un’analisi strutturata della situazione attuale: a che livello sono i team? Quali competenze sono già presenti e quali invece mancano? Solo partendo da questa analisi è possibile definire percorsi di sviluppo concreti. Le nostre proposte spaziano da interventi formativi integrati nella quotidianità lavorativa a workshop interattivi, fino al coaching on-the-job.

Un aspetto è cruciale: non si tratta mai solo di strumenti, ma di integrarli in modo consapevole ed efficace nel lavoro quotidiano.

Come affrontate i casi di chi si sente insicuro o poco affine al digitale?
È un tema fondamentale. Lo sviluppo della competenza digitale è una questione culturale. Le persone hanno bisogno di sentirsi sicure per sperimentare cose nuove. Servono spazio per la riflessione, tolleranza all’errore e aspettative chiare.

Chi non comprende come funziona l’IA, non sarà in grado di valutarne gli effetti – e rischia di opporsi passivamente, anche senza rendersene conto. Affrontiamo questi temi con serietà e mostriamo, attraverso esempi pratici, nuovi metodi di lavoro e il loro utilizzo nella quotidianità.

Quali consigli dà alle aziende che vogliono agire su questo?
Smettete di pensare solo in termini di strumenti. Iniziate a pensare in termini di competenze. Chiedetevi: quali competenze digitali servono nelle nostre attività, nei nostri ruoli, nei nostri processi? Quali conoscenze ed abilità servono ai membri del nostro team per diventare più capaci, efficaci ed indipendenti? Una volta risposto a queste domande, costruite una strategia chiara per sviluppare quelle competenze – con obiettivi definiti, feedback continui e un reale supporto operativo.

E cosa guadagnano le aziende da tutto questo?
Quattro cose: velocità, qualità, sicurezza futura, e una maggiore attrattività dell’azienda nell’attirare e mantenere i talenti, sia attuali che potenziali. Con collaboratori e collaboratrici digitalmente competenti, le tecnologie possono essere adottate più rapidamente ed efficacemente, si evitano errori costosi e si crea spazio per l’innovazione. La digitalizzazione diventa una leva di crescita, non un peso.

Competenze digitali nella tua organizzazione – Rifletti ora

  • Chi, all’interno della tua organizzazione, è davvero digitalmente competente?
  • Dove si manifestano incertezze, blocchi o uso inefficiente degli strumenti?
  • Quali competenze serviranno tra un anno – e cosa stai facendo oggi per costruirle?

Non riflettere su queste domande significa rischiare di sprecare investimenti tecnologici – e di lasciare le persone indietro.

Vuoi rendere i tuoi collaboratori digitalmente competenti? Ecco da dove iniziare

Inizia con una visione chiara: ti aiutiamo a definire e visualizzare il livello di maturità digitale della tua organizzazione – con profili di competenza, analisi di stato e percorsi di sviluppo personalizzati. Investi in ciò che davvero fa la differenza: persone digitalmente competenti.

Fissa ora un incontro – e costruisci competenza digitale e sicurezza operativa.

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